Un
film di Rainer Werner Fassbinder. Con Ingrid Caven, Margit Carstensen
Titolo originale Satansbraten. Grottesco, durata 112 min. - Germania
1976.
TRAMA
Walter
Kranz, scrittore fallito, sognando di reincarnare un famoso poeta suo
compatriota, spende la vita tra amori prezzolati e devozioni
particolari.Con chi ce l’ha Fassbinder quando si accanisce a deridere
il protagonista di Satansbraten, l’immaginario scrittore Walter Kranz
(Kurt Raab)? Costui ha fatto il 1968, ma ormai (il film è del 1976) è
lontanissimo dai suoi ideali: eroe del riflusso, è un mascalzone pronto
a ogni perversità e tuttavia incapace di essere serio anche nel male.
Le donne gli danno corda, il fratello idiota subisce le sue prepotenze,
la polizia è incapace di metterlo a posto: e lui intanto vaneggia di
essere la reincarnazione del poeta Stefan George, si circonda di
giovani omosessuali e vaneggia a ruota libera. Forte della sua
posizione di isolato, probabilmente Fassbinder ce l’ha con tutti e sta
sparando in ogni direzione: passato e futuro, istituzione e
contestazione, legge e terroristi. Forse la chiave più giusta per
interpretare un’opera affollata e dispersiva come la sua è quella di
una neoflaubertiana contemplazione della stupidità. In Satansbraten,
film scarsamente comprensibile al di fuori del contesto tedesco, il
regista mette in pratica le teorie del «teatro rozzo» di Peter Brook,
affastella sguaiataggini, spara battutacce e non guarda per il sottile.
Il risultato potrà urtare, con il suo estremo sarcasmo dissacratorio ma
certo trasuda vitalità: come un numero di cabaret magari troppo
dilatato e tuttavia in grado di cogliere nel segno.
(Tullio Kezich)
A/V 6
CODICE
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