Da un romanzo di Sol Yurick. Nel Bronx, durante un raduno di tutte le bande (tribù?) di New York, il capo della più importante gang è assassinato dal fanatico capo dei Rogues, ma la colpa ricade sui Warriors, banda poco nota di Coney Island. Comincia la caccia. Senza il loro capo, ucciso per ritorsione, gli otto Warriors disarmati devono riattraversare la metropoli, braccati da altre quattro gang e dalla polizia che fa da arbitro, affrontando scontri, agguati, trabocchetti, duelli. La dinamica geometria della loro attraversata assomiglia a quella di una partita di baseball dove i treni della metropolitana sono le basi. Superbo frutto dell'iperrealismo, è un film fantastico che ha la tensione visionaria di un incubo da droga, la struttura narrativa di un film di guerra e le cadenze, l'artificiosità di un cartoon, l'eleganza grafica e la coreografia di un musical. Non c'è spargimento di sangue né visibili conseguenze fisiche anche negli scontri più violenti (e sullo schermo si vede soltanto un'uccisione) in questo film che fu il bersaglio di una durissima campagna contro la violenza al cinema, in seguito ad alcuni incidenti occorsi in alcune sale dove fu proiettato.
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