Need for speed shift
EA ha cambiato approccio nei
confronti della sua popolare serie di guida, differenziandola in tre
titoli pensati appositamente per i formati su cui gireranno.
Di questi titoli, Need For Speed: Shift sarà la versione “simulativa”,
ma il produttore del gioco Jesse Abney ha spiegato in una recente
intervista che non gradirebbe Need for speed: Shift “imbrigliato” nella
categoria.
Al contrario, egli spera che questo titolo apra una nuova strada nell’ambito dei giochi di corse:
[…] Non ci sembra che essere i guidatori sia una componente
centrale di questi giochi [le simulazioni di guida]. Con Need For
Speed, l’automobile è sempre stata la star. Ciò che vogliamo veramente
presentare in Shift è qualcosa che non abbiamo visto realizzato, il
guidatore.
C’è veramente un guidatore nella vettura, e Slightly Mad [gli
sviluppatori del gioco] l’hanno creato in modo completamente
articolato, con mani che afferrano il volante, ed un sistema
indipendente di telecamera che si muove […], i piedi che azionano i
pedali dell’auto, ed in generale un senso di velocità che non abbiamo
mai avuto prima e che non abbiamo trovato in nessun altro prodotto
della concorrenza.
Inoltre, alla domanda su come pensa di far differenziare Need for
Speed: Shift rispetto a giochi come Gran Turismo, Abney risponde così:
Assolutamente. Voglio dire, Gran Turismo è una meravigliosa
simulazione di guida, e non vogliamo neppure avere l’etichetta
“simulazione” applicata su di noi. Quello che abbiamo noi è
un’autentica e divertente esperienza di guida. Ed in questo c’è anche
l’esperienza del guidatore, qualcosa che non esiste proprio più.
C’è una componente di intelligenza artificiale, qualcosa che si è
iniziato a fare con GRID […], e che abbiamo portato ad un livello
superiore.
Con le personalità multiple di Shift, hai la sensazione di essere
contro un certo numero di corridori soggetti ad errori. Faranno frenate
brusche; calcoleranno male gli angoli; non conosceranno perfettamente
il layout della pista e non correranno su una linea perfetta ogni volta.
Causeranno tamponamenti, e gareggeranno sia in modo aggressivo che
passivo allo scopo di vincere la gara, proprio come fa il giocatore. In
questo senso dell’esperienza di gioco, nessuno sta facendo una cosa del
genere ai livelli di quanto Slightly Mad sta realizzando con Shift.
Invece, sul motore fisico del gioco dice:
[…] Ed anche se non vogliamo l’etichetta “simulazione” applicata
su Shift, in realtà, nel cuore del motore [di gioco], lo è. Simula le
forze fisiche del mondo reale e i modelli, le automobili, gli
abitacoli, l’audio, e le abilità dell’AI per quanto riguarda l’azione
su pista. Tutti questi elementi insieme mantengono i principi di Need
For Speed, che altrimenti diventerebbe una simulazione di guida
hardcore […].
Infine, Abney spiega perché non ama il termine “simulazione”:
Vedete, sfortunatamente per l’esperienza […], la troviamo sterile.
Sono demo tecniche [i giochi di guida simulativi, NdR]. Sono piatte.
Non sono avvincenti ed attuali. Non hanno tutte le componenti che un
gioco di Need For Speed tipicamente ha.
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confronti della sua popolare serie di guida, differenziandola in tre
titoli pensati appositamente per i formati su cui gireranno.
Di questi titoli, Need For Speed: Shift sarà la versione “simulativa”,
ma il produttore del gioco Jesse Abney ha spiegato in una recente
intervista che non gradirebbe Need for speed: Shift “imbrigliato” nella
categoria.
Al contrario, egli spera che questo titolo apra una nuova strada nell’ambito dei giochi di corse:
[…] Non ci sembra che essere i guidatori sia una componente
centrale di questi giochi [le simulazioni di guida]. Con Need For
Speed, l’automobile è sempre stata la star. Ciò che vogliamo veramente
presentare in Shift è qualcosa che non abbiamo visto realizzato, il
guidatore.
C’è veramente un guidatore nella vettura, e Slightly Mad [gli
sviluppatori del gioco] l’hanno creato in modo completamente
articolato, con mani che afferrano il volante, ed un sistema
indipendente di telecamera che si muove […], i piedi che azionano i
pedali dell’auto, ed in generale un senso di velocità che non abbiamo
mai avuto prima e che non abbiamo trovato in nessun altro prodotto
della concorrenza.
Inoltre, alla domanda su come pensa di far differenziare Need for
Speed: Shift rispetto a giochi come Gran Turismo, Abney risponde così:
Assolutamente. Voglio dire, Gran Turismo è una meravigliosa
simulazione di guida, e non vogliamo neppure avere l’etichetta
“simulazione” applicata su di noi. Quello che abbiamo noi è
un’autentica e divertente esperienza di guida. Ed in questo c’è anche
l’esperienza del guidatore, qualcosa che non esiste proprio più.
C’è una componente di intelligenza artificiale, qualcosa che si è
iniziato a fare con GRID […], e che abbiamo portato ad un livello
superiore.
Con le personalità multiple di Shift, hai la sensazione di essere
contro un certo numero di corridori soggetti ad errori. Faranno frenate
brusche; calcoleranno male gli angoli; non conosceranno perfettamente
il layout della pista e non correranno su una linea perfetta ogni volta.
Causeranno tamponamenti, e gareggeranno sia in modo aggressivo che
passivo allo scopo di vincere la gara, proprio come fa il giocatore. In
questo senso dell’esperienza di gioco, nessuno sta facendo una cosa del
genere ai livelli di quanto Slightly Mad sta realizzando con Shift.
Invece, sul motore fisico del gioco dice:
[…] Ed anche se non vogliamo l’etichetta “simulazione” applicata
su Shift, in realtà, nel cuore del motore [di gioco], lo è. Simula le
forze fisiche del mondo reale e i modelli, le automobili, gli
abitacoli, l’audio, e le abilità dell’AI per quanto riguarda l’azione
su pista. Tutti questi elementi insieme mantengono i principi di Need
For Speed, che altrimenti diventerebbe una simulazione di guida
hardcore […].
Infine, Abney spiega perché non ama il termine “simulazione”:
Vedete, sfortunatamente per l’esperienza […], la troviamo sterile.
Sono demo tecniche [i giochi di guida simulativi, NdR]. Sono piatte.
Non sono avvincenti ed attuali. Non hanno tutte le componenti che un
gioco di Need For Speed tipicamente ha.
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