un film di Luis Buñuel.
con Francisco Rabal, Fernando Rey, Silvia Pinal, Victoria Zinny.
Genere: drammatico.
Durata 91 min. - (b/n)
Spagna 1961
Viridiana,
bella orfana, decisa a farsi suora, è ospitata in casa di un ricco zio
che, dopo aver cercato di usarle violenza, s'impicca. Erede del suo
castello, si dedica a opere di carità cristiana, ma è derisa dai suoi
beneficiati.
Uno dei capolavori di Bunuel, e il film che
inaugura la sua seconda giovinezza. Viridiana è una santa impossibile,
che attraverserà il mondo portando più morte e distruzione che bene. Un
film laicissimo e inquieto, la cui rappresentazione della religione lo
ha reso scandaloso.
Il film "Viridiana" del 1961 segna il ritorno
in Spagna di Luis Buñuel dopo anni di allontanamento a causa di
dissidenze politiche nei confronti del regime franchista, che avevano
portato il regista spagnolo a trovare rifugio prima negli Stati Uniti e
dopo in Messico; ebbe la Palma d'oro a Cannes, fu proibito in Spagna,
attaccato dal Vaticano come “insulto alla religione cristiana”,
specialmente per la scena blasfema dell'“ultima cena”, modellata su
quella di Leonardo.
L'anticlericalismo, la denuncia verso l'inganno
della carità e dei simboli (vuoti) di cui la religione è pregna, sono
espressi da Buñuel attraverso una messa in scena che punta sui
contrasti, sull'allegoria delle immagini e su un cambiamento repentino
di tono che sfocia poi in un finale sospeso, fortemente ironico.
A/V: 8
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