Trama
Più
che sul bandito Giuliano (1922-50), è un film sulla Sicilia 1943-50.
Messo ai margini il personaggio, parla dei rapporti tra mafia,
banditismo, potere politico, potere economico. L'azione procede a salti
nel tempo: comincia sul cadavere del bandito nel cortile di
Castelvetrano (luglio 1950) e poi si sposta avanti e indietro: gli
sbalzi della narrazione risultano giustificati dall'inchiesta e dalle
sue associazioni. Anche perciò Rosi ha chiesto a Gianni Di Venanzo,
direttore della fotografia, 3 diversi toni di bianconero:
lirico-tragico a forti contrasti chiaroscurali per le fasi rievocative;
tono sovresposto da servizio fotografico per la morte di Giuliano;
grana spoglia e grigio di tipo televisivo per il processo di Viterbo.
In 2 ore indica, con la sintesi dell'autentico narratore e la capacità
di comunicazione del grande giornalista, i problemi, le piaghe, le
cancrene dell'isola. È il film di Rosi più ambizioso e potente, con
pagine non indegne di un Ejzenštejn, come la sequenza della strage dei
contadini di Portella della Ginestra (1° maggio 1947) e il pianto della
madre di Giuliano al cimitero. La cronaca viene innalzata a storia e si
trasforma in tragedia sociale.
Titolo originale: SALVATORE GIULIANO
Nazione: Italia
Anno: 1962
Genere: drammatico
Durata: 107 min. ca
Regia: Francesco Rosi
Cast: Frank Wolff, Salvo Randone, Frederico Zardi, Pietro Cammarata, Nando Cicero, Sennuccio Benelli, Bruno Ekmar
Produzione: Cecchi Gori Home Video, 2007
Distribuzione: Cecchi Gori
che sul bandito Giuliano (1922-50), è un film sulla Sicilia 1943-50.
Messo ai margini il personaggio, parla dei rapporti tra mafia,
banditismo, potere politico, potere economico. L'azione procede a salti
nel tempo: comincia sul cadavere del bandito nel cortile di
Castelvetrano (luglio 1950) e poi si sposta avanti e indietro: gli
sbalzi della narrazione risultano giustificati dall'inchiesta e dalle
sue associazioni. Anche perciò Rosi ha chiesto a Gianni Di Venanzo,
direttore della fotografia, 3 diversi toni di bianconero:
lirico-tragico a forti contrasti chiaroscurali per le fasi rievocative;
tono sovresposto da servizio fotografico per la morte di Giuliano;
grana spoglia e grigio di tipo televisivo per il processo di Viterbo.
In 2 ore indica, con la sintesi dell'autentico narratore e la capacità
di comunicazione del grande giornalista, i problemi, le piaghe, le
cancrene dell'isola. È il film di Rosi più ambizioso e potente, con
pagine non indegne di un Ejzenštejn, come la sequenza della strage dei
contadini di Portella della Ginestra (1° maggio 1947) e il pianto della
madre di Giuliano al cimitero. La cronaca viene innalzata a storia e si
trasforma in tragedia sociale.
Titolo originale: SALVATORE GIULIANO
Nazione: Italia
Anno: 1962
Genere: drammatico
Durata: 107 min. ca
Regia: Francesco Rosi
Cast: Frank Wolff, Salvo Randone, Frederico Zardi, Pietro Cammarata, Nando Cicero, Sennuccio Benelli, Bruno Ekmar
Produzione: Cecchi Gori Home Video, 2007
Distribuzione: Cecchi Gori
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