God Hand, PAL Multi 5 | DVD
IL PICCHIATORE D'AZZARDO
Nei panni del giovane Gene dovremo in pratica far fuori tutti i brutti
ceffi che ci capiteranno addosso in un'ambientazione dal carattere
indefinibile, quasi una via di mezzo tra un western di Sergio Leone e
un immaginario Giappone di altri tempi ma modernizzato.
La stessa trama ? infarcita di continui riferimenti al presente ed ?
ricca di scenette e dialoghi esilaranti che chiariscono fin da subito
come il gioco, seppur piuttosto violento, sia in realt? guidato da un
approccio quasi demenziale.
Se quindi il concept pu? risultare intrigante e originale, in realt? i
problemi di God Hand si rivelano fin da subito evidenti. Prima di tutto
la visuale, impossibile da cambiare a piacimento, ? troppo vicina al
nostro alter-ego e ci? risulta davvero frustrante quando siamo
attaccati alle spalle e ai lati; per fortuna il sistema di combo e di
colpi ? completamente configurabile a piacimento e, a parte mosse
singole e composte, abbiamo a disposizione alcuni attacchi speciali
(tra cui una lama di luce e una dolorosissima ginocchiata nelle parti
basse) e una modalit? berserker, che per alcuni secondi trasforma Gene
in un invasato invincibile e in grado di scaricare una valanga di colpi
contro i nemici.
? inoltre possibile combattere sul ring all'interno di un classico Time
Mode e, alla fine di ogni quadro, acquistare o vendere abilit? e
addirittura vincere soldi e oggetti al casin?, giocando a Blackjack e a
Videopoker. Le cose da fare, insomma, non mancano e le mosse sono anche
piuttosto spettacolari: peccato che siano questi, di fatto, gli unici
pregi del gioco.
PICCHIA DURO MA PICCHIA MALE
God Hand ? uno di quei picchiaduro assolutamente lineari e guidati, con
nemici che, a parte i boss, si assomigliano quasi tutti dall'inizio
alla fine. La semplicit? del gameplay (casse da rompere, barili da
usare come arma da lancio), unita all'assenza di un comando per il
salto e di modalit? di gioco in multiplayer, si scontra con un livello
di difficolt? spesso frustrante anche a livello di difficolt? medio,
visto che la barra dell'energia si pu? riempire solo raccogliendo
alcuni oggetti. Spesso conviene addirittura morire apposta per tornare
a giocare con la barra piena, ricominciando per? dagli scontri
precedenti, senza dimenticare che l'unica concessione alla "strategia"
? decidere quando usare il God Hand e quando le tecniche speciali.
Anche da un punto di vista grafico, il gioco lascia a desiderare; a
parte la continua scomparsa delle pareti di una particolare location,
imputabile a un bug, il level-design ? davvero piatto e insapore e
nemmeno le animazioni si spingono oltre una media dignitosa ma
inferiore alle aspettative, soprattutto se pensiamo a quanto visto in
Okami. Tutto un altro genere, certo, e un approccio completamente
diverso, ma se l'intenzione di Clover Studio era quella di chiudere in
bellezza una carriera di tutto rispetto, God Hand ha guastato non poco
la festa.
download:
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IL PICCHIATORE D'AZZARDO
Nei panni del giovane Gene dovremo in pratica far fuori tutti i brutti
ceffi che ci capiteranno addosso in un'ambientazione dal carattere
indefinibile, quasi una via di mezzo tra un western di Sergio Leone e
un immaginario Giappone di altri tempi ma modernizzato.
La stessa trama ? infarcita di continui riferimenti al presente ed ?
ricca di scenette e dialoghi esilaranti che chiariscono fin da subito
come il gioco, seppur piuttosto violento, sia in realt? guidato da un
approccio quasi demenziale.
Se quindi il concept pu? risultare intrigante e originale, in realt? i
problemi di God Hand si rivelano fin da subito evidenti. Prima di tutto
la visuale, impossibile da cambiare a piacimento, ? troppo vicina al
nostro alter-ego e ci? risulta davvero frustrante quando siamo
attaccati alle spalle e ai lati; per fortuna il sistema di combo e di
colpi ? completamente configurabile a piacimento e, a parte mosse
singole e composte, abbiamo a disposizione alcuni attacchi speciali
(tra cui una lama di luce e una dolorosissima ginocchiata nelle parti
basse) e una modalit? berserker, che per alcuni secondi trasforma Gene
in un invasato invincibile e in grado di scaricare una valanga di colpi
contro i nemici.
? inoltre possibile combattere sul ring all'interno di un classico Time
Mode e, alla fine di ogni quadro, acquistare o vendere abilit? e
addirittura vincere soldi e oggetti al casin?, giocando a Blackjack e a
Videopoker. Le cose da fare, insomma, non mancano e le mosse sono anche
piuttosto spettacolari: peccato che siano questi, di fatto, gli unici
pregi del gioco.
PICCHIA DURO MA PICCHIA MALE
God Hand ? uno di quei picchiaduro assolutamente lineari e guidati, con
nemici che, a parte i boss, si assomigliano quasi tutti dall'inizio
alla fine. La semplicit? del gameplay (casse da rompere, barili da
usare come arma da lancio), unita all'assenza di un comando per il
salto e di modalit? di gioco in multiplayer, si scontra con un livello
di difficolt? spesso frustrante anche a livello di difficolt? medio,
visto che la barra dell'energia si pu? riempire solo raccogliendo
alcuni oggetti. Spesso conviene addirittura morire apposta per tornare
a giocare con la barra piena, ricominciando per? dagli scontri
precedenti, senza dimenticare che l'unica concessione alla "strategia"
? decidere quando usare il God Hand e quando le tecniche speciali.
Anche da un punto di vista grafico, il gioco lascia a desiderare; a
parte la continua scomparsa delle pareti di una particolare location,
imputabile a un bug, il level-design ? davvero piatto e insapore e
nemmeno le animazioni si spingono oltre una media dignitosa ma
inferiore alle aspettative, soprattutto se pensiamo a quanto visto in
Okami. Tutto un altro genere, certo, e un approccio completamente
diverso, ma se l'intenzione di Clover Studio era quella di chiudere in
bellezza una carriera di tutto rispetto, God Hand ha guastato non poco
la festa.
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