Genere: Comedy | Drama | Romance
Durata: 87 min
Regia: Charles Chaplin
Sceneggiatura: Charles Chaplin Harry Clive Harry Crocker
Fotografia: Gordon Pollock Roland Totheroh
Cast:
Virginia Cherrill Florence Lee Harry Myers Al Ernest Garcia Hank Mann
Charles Chaplin Jack Alexander T.S. Alexander Victor Alexander Albert
Austin Harry Ayers Eddie Baker Henry Bergman Betty Blair Jeanne
Carpenter Marie Cooper Tom Dempsey Peter Diego James Donnelly Ray
Erlenborn Mrs. Garcia Milton Gowman Robert Graves Charles Hammond Jean
Harlow Ad Herman Joseph Herrick Mrs. Hyams Austen Jewell Willie Keeler
A.B. Lane Eddie McAuliffe Margaret Oliver Robert Parrish Mrs. Pope John
Rand Granville Redmond W.C. Robinson Cy Slocum Tony Stabenau Mark
Strong Jack Sutherland Joe Van Meter Emmett Wagner Tiny Ward Stanhope
Wheatcroft Florence Wix
Produzione: Charles Chaplin
Colonna Sonora: Charles Chaplin
Montaggio: Charles Chaplin Willard Nico
Qualità: DVDRip
Voto: video 10, audio 10 (tenedndo conto che è un film MUTO e che il sono è aggiunto poi)
Luci
della città è un film muto interpretato, diretto e prodotto da Charlie
Chaplin; fu proiettato la prima volta il 30 gennaio 1931 al Los Angeles
Theater a Los Angeles.
Non esiste film nella storia del cinema
che possa emozionare come Luci della città di Charlie Chaplin. Esso
tocca tutte le sfere coinvolgitive ed emozionali dell'essere umano.
Comico, tragico, riflessivo, drammatico. In una parola, sensazionale.
Considerato "Il capolavoro" di Chaplin, nel 1991 è stato scelto per la
preservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso
degli Stati Uniti.
Nel 1998 l'American Film Institute l'ha
inserito al settantaseiesimo posto della classifica dei migliori cento
film statunitensi di tutti i tempi mentre dieci anni dopo, nella lista
aggiornata, è salito addirittura all'undicesimo posto. Nel 2002 l'ha
inserito al decimo posto dei migliori cento film sentimentali
statunitensi.
Trama
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Un
vagabondo (Charlie Chaplin/Charlot), abitante della città di Pace e
Prosperità, incontra una fioraia cieca (Virginia Cherrill), che lo
crede milionario perché sente lo sbattere della portiera di una
macchina poco prima che lui passi nel marciapede; lui rimane
affascinato dalla bella ragazza, di cui non coglie subito l'handicap, e
le compra un fiore con l'unica moneta che ha addosso. La stessa sera
salva per caso un vero milionario ubriaco che vuole gettarsi nel fiume,
e che per ringraziarlo lo porta dapprima a casa e dopo in un locale a
festeggiare. Nel tornare a casa di mattina presto incontra nuovamente
la ragazza e decide di comprare tutti i suoi fiori con l'aiuto del
milionario e di accompagnarla a casa con la macchina del temporaneo
amico. Al risveglio, il milionario non riconosce affatto il suo
salvatore, e il vagabondo ritorna a spasso per la città, incontrando di
nuovo la fioraia e il milionario ubriaco; deciso ad aiutare la ragazza
si trova da lavorare come netturbino, ma per andarla a trovare durante
la pausa pranzo fa tardi e viene licenziato. In quel momento un pugile
si mette d'accordo con lui per dividere la borsa della vittoria, ma
scappa perché ricercato dalla polizia lasciando il vagabondo a
combattere seriamente: egli accetta perché ha bisogno di soldi per
l'amica, che se non pagherà i debiti verrà sfrattata. Dopo l'incontro
incapperà nuovamente nel milionario, che lo riconosce perché di nuovo
brillo e che se lo porta a casa per festeggiare; qui si trovano due
malviventi intenzionati a derubare il milionario, ma la solita
tragicomica sequela di gag vedrà Charlot accusato di furto e scappare
con in mano i soldi che poco prima di venire colpito il ricco amico gli
aveva dato. Arrivato dalla ragazza le consegna tutti i soldi, che
copriranno i debiti e le consentiranno di essere operata per
riacquistare la vista, ma il vagabondo la saluterà con la certezza di
essere arrestato per furto. Qualche tempo dopo Charlot esce di prigione
e bighellona sconsolato per la città, sperando di trovare la sua amica:
ella nel frattempo ha riacquistato la vista ed ha aperto un negozio
molto chic di fiori (forse nella speranza di rivedere il suo
benefattore entrare da quella porta prima o poi), e vedendo Charlot
dalla sua vetrina schernito dagli strilloni della strada ride e vuole
donargli un fiore, vedendolo raccoglierne uno da quelli appena buttati.
È un momento emozionante: ella si avvicina per dare il fiore a Charlot
insieme ad una moneta e lo riconoscerà, riacquistando il suo "sguardo"
di povera fioraia cieca per qualche istante, semplicemente toccando la
mano di Charlot, che le chiederà in quel momento se ha riacquistato la
vista, domanda alla quale la ragazza risponderà "adesso sì".
Curiosità
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Il
cinema di Chaplin è sicuramente e a ben donde il cinema tragicomico per
eccellenza, tanto da essere ancora oggi ricordato, soprattutto grazie
al suo personaggio più celebre, Charlot, anche dalle giovani
generazioni; ma se si conosce il cinema di Chaplin bisogna conoscere
anche i retroscena per capire come ancora adesso i suoi film abbiano
l'impatto di una volta, e suscitino ancora le stesse emozioni che lo
stesso regista cercava. Accusato di essere un nevrotico perfezionista
anche dai suoi collaboratori, che però avevano per lui una grande
ammirazione, anche in questo film a causa di queste sue manie gli
aneddoti non mancano:
-il film rimase in lavorazione per ben tre
anni e vennero utilizzati ben 100.000 metri di pellicola, tempi assurdi
anche per i mezzi odierni;
-non mancarono i soliti dissidi e i
licenziamenti, i più clamorosi furono sicuramente quello dell'attore
scelto per la parte del milionario, Henry Clive, che rifiutatosi di
buttarsi nell'acqua fredda per la scena del suicidio venne sostituito
da Henry Myers, mentre l'altro riguardò la protagonista, Virginia
Cherrill, che lo innervosì talmente durante le riprese della scena
finale che la allontanò dal set licenziandola temporaneamente;
-compositore
delle musiche di molti suoi film, ebbe a ridire, come sempre, con gli
arrangiatori perché essi insistevano nel dare un'impronta più comica
alla musica mentre Chaplin insisteva a volere un "contrappunto di
grazia e delicatezza, che esprimesse il sentimento, senza il quale
l'opera d'arte è sempre incompleta" (Chaplin);
Questi aneddoti,
simpatici sicuramente, riescono forse a far cogliere ancora di più la
grandezza di un regista-attore-compositore-mimo-circense, che proprio
grazie alle sue maniacali ossessioni per la perfezione regala ancora
oggi quelle stesse emozioni per le quali si batteva, e riesce a far
sentire inadeguati, per loro stessa ammissione, molti dei grandi di
oggi.
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