Baya Pirata

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    La Foresta Di Smeraldo

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    crisleon
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    Messaggio Da crisleon Mar Ott 20, 2009 11:29 am

    La Foresta Di Smeraldo Laforestadismeraldofrt


    LA FORESTA DI SMERALDO di John Boorman


    AUDIO / VIDEO 8,5



    Titolo originale: THE EMERALD FOREST
    Anno di produzione: 1985
    Paese: Stati Uniti
    Regia: John Boorman
    Attori:
    *Tetchie Agbayani (Caya)
    *Charley Boorman (Tommy)
    *Powers Boothe (Bill Markham)
    *Estee Chandler (Heather Markham)
    *Ariel Coelho (Padre Leduc)
    *Eduardo Conde (Werner)
    *Meg Foster (Jean Markham)
    *Dira Paes (Kachiri)
    *Rui Polonah (Wanadi)
    *William Rodriguez (Tommy Piccolo)
    *Yara Vaneav (Heather Piccola)

    Genere: Avventura
    Durata: 113 minuti



    Recensione del film: La Foresta di smeraldo
    Tratto
    da una storia realmente accaduta, offre l'ennesima occasione a John
    Boorman di lavorare su quell'immagine abissale di natura selvaggia e
    insondabile che spesso si avverte nei suoi film. Sontuosamente decorato
    di allucinazioni aeree e cristalline, di immagini che ritraggono
    composizioni di indios nella penombra della foresta come ritratti
    surreali e affascinanti, è interpretato dal figlio stesso di Boorman e
    ambientato nella vera giungla amazzonica, nei pressi di Belem.
    L'apologo ambientalista è un pò scolastico, le scene d'azione
    inevitabili, ma quando ci sono di mezzo giungle e fiumi, l'occhio del
    regista di [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link],
    Excalibur e Beyond Rangoon, conosce suoi percorsi misteriosi e
    intriganti. Dopo la fine del film, la reale messa in opera di una diga,
    ha per sempre inondato migliaia di chilometri quadrati di giungla,
    compresi quelli in cui il film è stato girato.



    TRAMA


    SPOILER [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]

    Mentre
    l'ingegnere americano Bill Markham visita con la famiglia il cantiere
    aperto nel cuore della foresta amazzonica, in cui si sta costruendo una
    gigantesca diga, una tribù indigena (sono quelli del "popolo
    invisibile") gli rapisce il figlioletto Tommy. Passano invano dieci
    anni (le ricerche non sono mai cessate) e finalmente Bill, addentratosi
    nella foresta, ritrova miracolosamente il ragazzo, ormai diciottenne (e
    che gli salva la vita, poiché Bill è stato aggredito e gravemente
    ferito dagli indios di un'altra tribu'). Tommy ha sempre vissuto con i
    suoi rapitori, che lo hanno affettuosamente adottato e che lo amano
    molto. Ma colui che gli indios chiamano "Tomme" non torna a casa sua:
    ormai è un guerriero, parla la lingua del "popolo invisibile" e con
    questo vive benissimo, tanto più che si sposa con una graziosa
    fanciulla. Da sempre, tuttavia, la tribù è perseguitata da quella del
    "popolo feroce". Mentre Bill, curato a dovere, se ne torna al suo
    cantiere, i rivali degli "invisibili" attaccano il villaggio,
    momentaneamente sguarnito degli uomini, portandosi via le donne,
    destinate ad un bordello, gestito da uomini bianchi al di là della
    foresta, e ciò in cambio di armi automatiche e munizioni. Tommy allora
    si reca dal padre, chiedendo il suo aiuto. Con due o tre uomini
    chiamati al seguito, Bill si precipita insieme al figlio nel luogo
    malfamato, fa una sparatoria e riesce a far scappare la moglie di Tommy
    e le sue compagne. Gli "invisibili" sono ormai assai ridotti di numero,
    il loro capo (che è il padre adottivo di Tommy) è caduto durante gli
    scontri ed ora il giovanotto è il capo riconosciuto di una comunità di
    autoctoni - una delle tante - che dighe ed autostrade sterminano e
    respingono sempre più a monte nelle immense foreste dell'Amazzonia.
    Lasciato per sempre il figlio, Bill Markham decide di far saltare la
    diga ormai ultimata, causa ed origine di tanti lutti ed infelicità. Ma
    la "grande pioggia" invocata dagli indigeni con riti propiziatori,
    spazzerà via con la enorme barriera di cemento anche la violenza e la
    intrusione della "civiltà" dei bianchi.








    SPOILER [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]

    Questo
    film ci fa riflettere su due importanti aspetti: in primo luogo sul
    conflitto fra la natura e la civiltà dei bianchi, cioè di come l’uomo
    bianco, solo per guadagnare, abbattendo decine di chilometri di
    foresta, provochi la decimazione di molte tribù indigene e un
    pesantissimo danno ambientale a livello mondiale.
    In seconda battuta
    ci fa capire il forte squilibrio tra le civiltà, quella dei bianchi,
    tanto avanzata tecnologicamente, quanto arretrata in cultura e ideali,
    e quelle delle tribù indigene, basata su cose semplici quanto perfette.
    Si
    può vedere nel film come la civiltà degli indigeni venendo in contatto
    con quella dei bianchi perda la fiducia in se stessa e prenda le parti
    peggiori della civiltà moderna (come l’alcol) autodanneggiandosi. Ad
    essi non rimane che la nostalgia per quel “paradiso perduto” che
    avevano un tempo.






    La Foresta Di Smeraldo 2hwjhh0

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