A Touch of Zen - La fanciulla cavaliere errante
(1969 DVDRip SUB ITA)
VERSIONE ORIGINALE + SOTTOTITOLI ITA
(Hsia nu)
Regia e sceneggiatura: King Hu
Soggetto: romanzo di Pu Sung-Ling.
Fotografia: Yeh-Hsing Chou, Hui-Ying Hua.
Montaggio: Jinquan Hu, King Hu.
Musica: Tai Kong Ng, Daijang Wu. Pr: Jung-Feng Sha, Shiqing Yang.
Produzione: Lian Bang, Union Film Company, International Film Company.
Hong Kong, 1969, col, 200’
Cast: Xu Feng (Yang Hui-Chen), Shi Jun (pittore Ku), Roy Chiao (monaco zen Hui Yuan),
Bai Ying (Shi), Hang Yinjie (comandante Hsu), Sammo Hung (figlio del comandante Hsu),
* Gran Premio tecnico al Festival di Cannes, 1975
Liberamente
ispirato a un libro di racconti di Piu Sung-Ling (1640-1715), è un
vasto affresco epico-avventuroso con risvolti fantastici la cui azione
ha per sfondo un villaggio della Cina settentrionale nell'epoca Ming
(1367-1643) e per personaggi principali la bella, valorosa e
perseguitata figlia (H. Feng) di un ministro morto sotto le torture,
che s'è nascosta in una casa infestata dai fantasmi; un giovane povero
(S. Chun), pittore e letterato; un generale travestito da cieco e un
pacifico monaco buddista, esperto in arti marziali, le cui ferite si
rigenerano al sole e il cui sangue si tramuta in oro. Si può dividere
in tre parti: la prima ha le cadenze di un racconto del mistero con
risvolti ironici; la seconda mette in scena duelli all'arma bianca che
si trasformano in fantasiosi e magici balletti (notevole la sequenza di
un combattimento collettivo notturno, vinto dal giovane pittore e dai
suoi amici perseguitati dalla polizia segreta dei Ming con una serie di
marchingegni); nella terza parte l'azione spettacolare lascia il posto
a un misticismo visionario: vi si suggerisce come l'etica dello Zen
precisione, rigore, controllo di sé, ascetismo, efficacia, lealtà si
traduce in gesto e azione. 4 film di King Hu (1931), raffinato
scenografo e coreografo, pur non mancando di squilibri, di prolissità e
di passaggi opachi, è uno splendido esempio di cinema come fonte di
avventura, meraviglia, magia spettacolare, organizzazione del movimento
nello spazio. In concorso a Cannes nel 1975, in Italia è stato visto
soltanto sui teleschermi.
CODICE
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Regia e sceneggiatura: King Hu
Soggetto: romanzo di Pu Sung-Ling.
Fotografia: Yeh-Hsing Chou, Hui-Ying Hua.
Montaggio: Jinquan Hu, King Hu.
Musica: Tai Kong Ng, Daijang Wu. Pr: Jung-Feng Sha, Shiqing Yang.
Produzione: Lian Bang, Union Film Company, International Film Company.
Hong Kong, 1969, col, 200’
Cast: Xu Feng (Yang Hui-Chen), Shi Jun (pittore Ku), Roy Chiao (monaco zen Hui Yuan),
Bai Ying (Shi), Hang Yinjie (comandante Hsu), Sammo Hung (figlio del comandante Hsu),
* Gran Premio tecnico al Festival di Cannes, 1975
Liberamente
ispirato a un libro di racconti di Piu Sung-Ling (1640-1715), è un
vasto affresco epico-avventuroso con risvolti fantastici la cui azione
ha per sfondo un villaggio della Cina settentrionale nell'epoca Ming
(1367-1643) e per personaggi principali la bella, valorosa e
perseguitata figlia (H. Feng) di un ministro morto sotto le torture,
che s'è nascosta in una casa infestata dai fantasmi; un giovane povero
(S. Chun), pittore e letterato; un generale travestito da cieco e un
pacifico monaco buddista, esperto in arti marziali, le cui ferite si
rigenerano al sole e il cui sangue si tramuta in oro. Si può dividere
in tre parti: la prima ha le cadenze di un racconto del mistero con
risvolti ironici; la seconda mette in scena duelli all'arma bianca che
si trasformano in fantasiosi e magici balletti (notevole la sequenza di
un combattimento collettivo notturno, vinto dal giovane pittore e dai
suoi amici perseguitati dalla polizia segreta dei Ming con una serie di
marchingegni); nella terza parte l'azione spettacolare lascia il posto
a un misticismo visionario: vi si suggerisce come l'etica dello Zen
precisione, rigore, controllo di sé, ascetismo, efficacia, lealtà si
traduce in gesto e azione. 4 film di King Hu (1931), raffinato
scenografo e coreografo, pur non mancando di squilibri, di prolissità e
di passaggi opachi, è uno splendido esempio di cinema come fonte di
avventura, meraviglia, magia spettacolare, organizzazione del movimento
nello spazio. In concorso a Cannes nel 1975, in Italia è stato visto
soltanto sui teleschermi.
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