A
otto anni dalla tragedia vissuta dal piccolo Andy Barclay, il bieco
Sig. Sullivan sta progettando insieme ai suoi consulenti marketing
senza scrupoli, di rilanciare sul mercato il loro prodotto di maggior
successo: Tipo Bello. Nonostante attorno al giocattolo si sia ormai
creato un alone maledetto, occorre considerare che proprio durante i
fantomatici omicidi della bambola assassina, Good Guy andò
letteralmente a ruba. Perchè allora privarsi della gallina dalle uova
d'oro solo per una sciocca questione di etica morale? E' giunto il
momento di dare una ripulita alla vecchia fabbrica e riprendere al più
presto i lavori. Durante la ristrutturazione dell'edificio, una ruspa
solleva dal pavimento i resti semiliquefatti e polverosi del nostro
Chucky, dai quali comincerà a sgorgare del sangue che andrà a finire
proprio dentro un vascone dove si sta plasmando il primo bambolotto
della nuova serie di Tipo Bello. Fresco di catena di montaggio,
l'ironia del destino vuole che il giocattolo venga regalato come gesto
simbolico della riapertura delle attività al simpatico Sig. Sullivan,
il quale, per ovvie ragioni, non gradirà molto il gentile pensiero.
Chucky è quindi tornato per l'ennesima volta dall'inferno, e nella sua
mente è sempre ben stampata un'unica ossessione: scovare il suo giovane
amico Andy ed impadronirsi una volta per tutte del suo corpo. Il
piccolo Barclay nel frattempo si è fatto grande e dopo diverse
esperienze fallimentari presso alcune famiglie adottive, il suo
istituto ha deciso di affidarlo alla rigida disciplina di una scuola
militare. L'accoglienza non è delle migliori, la vita di caserma si
presenta infatti più dura del previsto, ma per fortuna ad allietare le
giornate di Andy ci penserà una sua vecchia conoscenza...
Fiacco
sequel de La Bambola Assassina che non offre nulla di nuovo ai fan
della serie. Sin dai titoli di testa, molto simili a quelli del
precedente capitolo, notiamo da subito che questa volta la penna di Don
Mancini non è riuscita a scrivere qualcosa di realmente originale,
pecca che la piatta regia pseudotelevisiva del mediocre Jack Bender non
riuscirà ad ovviare. Il plot è infatti il medesimo e non è sufficiente
il cambio radicale dell'ambientazione della storia per appassionare lo
spettatore. Chucky ormai lo abbiamo visto in mille salse e angolature e
la sua presenza, anche se irresistibile come sempre, non può reggere da
sola l'intero film, che prosegue senza particolari scossoni sino al
finale, l'unico momento davvero divertente che ci regala un pò di
azione. Un'occasione parzialmente andata sprecata.
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