Titolo originale: L'Allenatore nel Pallone 2
Nazione: Italia
Anno: 2008
Genere: Commedia
Durata: 108
Regia: Sergio Martino
Produzione: Dania Film, Rodeo Drive, VIP Media
Distribuzione: Medusa
Data di uscita: 11 Gennaio 2008 (cinema)
Cast: Lino
Banfi, Anna Falchi, Urs Althaus, Joanna Moskwa, Giuliana Calandra,
Biagio Izzo, Max Parodi, Andrea Roncato, Little Tony, Francesco Totti,
Luca Toni, Marco Materazzi, Gennaro Gattuso, Alessandro Del Piero,
Andrea Lotito, Carlo Ancelotti, Francesco Graziani, Roberto Pruzzo,
Ilaria D'Amico, Sandro Picinini, Giampiero Mughini, Fulvio Collovati,
Milo Coretti
Trama:
Oronzo Canà, mister della mitica
Longobarda, pur se a malincuore, non allena più da vari anni. Ora ha
un'azienda agricola e produce olio d'oliva assieme alla sempre
aristocratica moglie Mara, al nipote Oronzino, genio del computer, alla
poco attraente figlia Michelina, e al genero Fedele, impenitente latin
lover. Dalla sua azienda agricola, Canà può solo sognare di allenare
una squadra, ma una sera... l'ex mister è invitato ad una trasmissione
sportiva. La Longobarda è appena stata promossa in serie A, non per
meriti sportivi, ma per inadempienze finanziarie della sua diretta
concorrente. Canà è stato invitato come testimone della "mitica"
Longobarda di venti anni fa... Durante il talk show, un giornalista si
ricorda che allora, nonostante Canà fosse riuscito a salvare la squadra
dalla retrocessione, venne esonerato. Messo alle strette, Canà rivela
il vero motivo di quell'esonero: nel vincere l'ultima partita, quella
che aveva permesso la permanenza della Longobarda in serie A, Canà
disubbidì ad una richiesta del vecchio presidente Borlotti, che voleva
retrocedere in serie B perché non riusciva a reggere i costi della
serie A. Con questa sua dichiarazione, Canà diventa il primo testimone
diretto di scomode verità sul calcio: ammissioni così chiare, infatti,
non ci sono state neanche durante i recenti scandali calcistici. Dopo
quelle dichiarazioni, invano controbattute dal figlio di Borlotti,
Walter che ora amministra la Longobarda assieme ad un socio russo Ivan
Rameko, Canà ritorna alla vita di sempre... Ma un giorno le guardie del
corpo di Ramenko (personaggio ambiguo, in odore di mafia russa) lo
prelevano da casa e lo portano, in elicottero, fino al campo della
Longobarda. Canà teme una ritorsione da parte dei dirigenti della
Longobarda: la società è stata recentemente quotata in borsa e le sue
dichiarazioni hanno provocato un crollo delle azioni. Inaspettatamente,
invece, Borlotti e Ramenko gli propongono di allenare la squadra nel
prossimo campionato serie A. Vogliono darsi un'immagine di specchiata
onestà e chi più di Canà può garantire ciò? Canà accetta e si
trasferisce, pieno di entusiasmo, nel Nord Italia. Il Mister si accorge
però ben presto di quanto il calcio sia cambiato rispetto ai suoi
tempi: c'è l'invadenza degli sponsor, i calciatori si presentano agli
allenamenti con le veline di turno, quelli stranieri con gli
interpreti... Anche il linguaggio è cambiato: una volta c'erano i
terzini e il contropiede, ora i laterali e le ripartenze... Insomma
Canà fatica un pò a riconoscersi in questo calcio, ma l'entusiasmo di
ritornare in Serie A mette tutto il resto in secondo piano. Purtroppo
però una serie di risultati negativi, problemi personali, promesse dei
dirigenti non mantenute, fanno sì che l'avventura della Longobarda sia
tutta in salita. Quando poi si scopre che le vere intenzioni dei
dirigenti erano solo quelle di lucrare il più possibile sulla squadra
per poi sparire con i soldi, Canà inizia a pensare di dimettersi. Sarà
il nipotino a convincerlo a non gettare la spugna adesso e tentare il
tutto per tutto nell'ultima partita che può valere la salvezza della
squadra…
Recensione:
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Sulla
scia del successo ottenuto con la riproposizione in dvd di film degli
anni 80’ all’epoca reputati di serie B nonostante le sale piene, da
qualche anno i produttori italiani ne stanno producendo i relativi
sequel o remake nella speranza di cavalcare l’onda. Logico quindi che
dopo il ritorno di Er monnezza, del Diego Abatantuono eccezziunale
veramente e delle mandrakate di Gigi Proietti non si potesse continuare
questo trend senza ritirare fuori dal cassetto uno dei personaggi
d’allora più citati ancora oggi dalla gente comune: Oronzo Canà.
Il
perché è presto detto: se quando fu realizzato il primo “L’allenatore
nel pallone” era il 1984 e si usciva da un periodo che aveva regalato
assieme calcio-scommesse e mondiale, adesso si è più o meno nella
stessa situazione.
Coincidenza o meno che sia, il famoso mister
interpretato da Lino Banfi è uno dei pochi personaggi capaci di far
avvicinare al calcio quel tipo di divertimento disimpegnato che
dovrebbe regnare sempre in ogni stadio. Il secondo episodio sulle
avventure della Longobarda e del suo Oronzo Canà riesce infatti nel
difficile compito di far rientrare tutta quella quotidianità calcistica
che va dalle trasmissioni televisive troppo seriose alle solite
affermazioni fax-simile di giocatori e allenatori, all’interno di un
concetto di giocosità e gioia che troppo spesso i reali interpreti non
si preoccupano di perseguire.
Un pò collage di figurine famose e un
pò nostalgico nel suo continuo citare non solo i nomi, ma anche gli
snodi narrativi del prequel, “L’allenatore nel pallone 2” riesce
comunque a divertire grazie alla comicità innata di Banfi (cui gli anni
lontano dallo schermo non hanno nuociuto, anzi...) e ad una
sceneggiatura che seppur spesso tirata per i capelli e certamente non
da scuola di cinema, è ottima nel ricercare la risata attraverso
battute e situazioni mai volgari o fuori luogo.
Ne esce un prodotto
volutamente artigianale nella fattura, ma che proprio per questo si fa
apprezzare per la propria genuinità, il proprio rispetto verso i fan di
allora (che poi sono gli stessi di oggi) e verso quel pubblico che
anche se si affacciasse solo ora su questi lidi, potrà comunque
divertirsi. A patto, logico, che non si abbiano aspettative di grande
cinema d’autore e si abbia un pò di competenza per quanto riguarda
l’argomento calcio (e si possa godere quindi dei continui camei e
autoironia dei calciatori famosi presenti). In caso contrario, inutile
recarsi in sala per poi scagliare la solita pietra a sfavore di film
del genere.
Tante le nuove battute di Oronzo. Forse non saranno da
ricordare come la B-Zona, ma le varie “Sta cambiando religione, sta per
diventare eunuco”, “Mortavski vostri”. “Sono invecchieto, sono
ingrasseto, ma sono ancora arrapeto”, “Prima mi date u’pesc e poi ti do
u’cash” o quella citata a fine recensione (forse il momento più
riuscito del film ) non mancano il proprio obiettivo.
Ps: Nonostante
alcune voci che lo volevano nel cast, il Moggi che si vede di spalle
non è lui. Pare che il suo agente Lele Mora volesse un ruolo più
importante per il proprio assistito rispetto al paio di battute
offertegli.
La frase: "Nuntio vobis gaudium magnum: habemus Lotito".
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Up by Jonnycdc - DVD5
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I Link sono Interscambiabili !!!
I ringraziamenti fanno felice l'UpLoader !!!
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Up by The King of Kings - DVD5
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DVD5
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Sottotitoli,Extra : Assenti
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