Mount & Blade
Recensione
Mount & Blade è il tipico titolo che non ci si attende e che
stupisce (in bene e in male). L'approccio iniziale è di per sé già
ambivalente: se prima infatti si osservano gli screenshot disponibili
in rete si vede un titolo dalla grafica interessante, sebbene non di
qualità particolarmente alta secondo gli standard odierni, ma
soprattutto si intravede un gameplay "medioevaleggiante" che nel mondo
dei videogiochi, in quanto legato ad aspetti storici (e dunque non
fantasy), non è così comune. Se poi si prova la demo, del tutto
identica al gioco completo se non per il fatto di avere un numero
massimo di giorni giocabili, si vede un titolo che pare non avere
gameplay.
Al primo avvio il giocatore si trova infatti da solo, in mezzo a un
mondo di cui non sa nulla e con la sola opzione di andare da qualche
parte. Dove? Non si sa, perché di fatto manca una qualsivoglia parvenza
di storia o di background (a parte la scelta del proprio profilo di
personaggio, che però avrà ripercussioni solo in fase avanzate di
gioco, e solo in alcuni aspetti). Vien insomma naturale chiedersi: è
ora?
Vicino a sé ci sono delle città, dunque non resta che visitarle e
vedere cosa riserva il gioco. Fatto ingresso in una di esse il
giocatore non può però che perdurare nel suo essere spaesato. Poche
opzioni sono infatti a sua disposizione: si possono acquistare armi o
altri beni, far visita al reggente della città, visitare l'arena dove
eventualmente combattere (azione sconsigliata all'inizio del gioco) e
infine entrare nella taverna. Tutto questo, tra l'altro, solo in alcune
città, mentre nella maggior parte non resterà che far visita al
reggente.
A causa della scarsa interattività, il giocatore può cercare conforto
nelle quest assegnabili dagli NPC, ma anche qui può restare deluso. La
loro natura è infatti piuttosto banale e generalmente caratterizzate da
una scarsa variabilità (capiterà spesso di ricevere le stesse identiche
richieste). Anche i combattimenti non riescono a far risollevare le
sorti globali, dato che la debolezza iniziale del proprio personaggio
rende ogni scontro una fuga,
Stando dunque alle prime impressioni una valutazione pare che non possa
essere che negativa, ma è proseguendo che si scopre la vera anima di
Mount & Blade. Acquisendo infatti potere e soldi diventa infatti
possibile crearsi una prima piccola armata, giusto una manciata di
uomini, dal basso costo, che ci affianchi nei combattimenti, dandoci
una mano verso quei gruppi di nemici che prima andavano rifuggiti senza
indugio. E' in questo momento che il giocatore inizia a studiare il
campo di battaglia, a iniziare a pensare non solo a menare fendenti
(azione divertentissima, di per sé, a causa di animazioni ben studiate
e un'interazione che altri giochi dovrebbero imitare), ma anche a come
confrontarsi nella maniera più ideale i propri nemici. Appostare su
un'altura i propri arcieri mandando avanti i cavalieri e tenendo nelle
retrovie i fanti, oppure mandare avanti quest'ultimi travolgendo dai
fianchi le armate avversarie con i cavalli... sono tutti volti di
approcci differenti che si possono pianificare in pochi secondi
attraverso semplici comandi.
I reami ove è ambientato Mount & Blade sono fittizi, e
rappresentano un po' gli stereotipi del medioevale: c'è il reame
nordico che richiama gli antichi vichinghi, quello nel deserto, quello
dove i cavalieri sono più forti o dove i fanti sono la principale
difesa. Ciascuno di essi ha insomma delle differenze tali da renderli
in qualche modo unici. Il destino del giocatore, in quanto mercenario
errante, è quello di unirsi a uno di essi, diventandone vassallo e
quindi reggente di uno o più agglomerati. E qui si scopre l'altro volto
di Mount & Blade.
Assediare castelli, difendersi i proprio o quelli dei propri alleati da
a quelli altrui, sono momenti in cui si respirano sensazioni che ben
pochi altri giochi hanno saputo comunicare in tal modo. Il tutto con
centinaia di uomini a schermo, dato che il gioco permette di non
risparmiare affatto da questo punto di vista (anche se aumentando il
numero di essi sale la richiesta in termini di hardware).
Mount & Blade è in altre parole una sandbox, una scatola ovvero
dove il gioco non è creato dagli autori dello stesso: essi si limitano
infatti a porre tutto al suo posto e basta, e spetta dunque al
giocatore creare quel gioco che altrimenti non può esistere, lo stesso
che (essendo assente per diversi motivi) delude nel primo approccio.
Sentirsi però parte di un reame, viverne le conquiste e le sconfitte,
affrontare campi di battaglia di centinaia di uomini, assediare
castelli unendo le proprie armate a quelle alleate, il tutto con la
massima libertà di scelta... è qualcosa che una volta definitosi apre
un panorama che difficilmente si fa dimenticare.
Non mancano comunque difetti, approccio lento a parte: maggior
profondità poteva essere data anche nelle fasi avanzate, definendo una
sandbox più ampia e con maggior interattività nelle città o nei
confronti degli altri reami dal punto di vista diplomatico (del tutto
assente). Per fortuna incontro al giocatore vengono diversi mod creati
dagli utenti, i quali nel tempo hanno espanso questi contenuti dando
nuova linfa al progetto iniziale. Resta comunque intatto il desiderio
di vedere qualcosa di ancor più "vivo", magari per futuri episodi.
Termino con un pezzo tratto da una partita.
Mi avvio con il mio esercito, 21 uomini, verso una città di un reame
(non nemico) a fianco del mio per un torneo, quando vedo un messaggio
che mi avvisa che un castello alleato, che solo poche sere prima avevo
contribuito a conquistare, è sotto assedio. Decido di non perdermi il
torneo, ma una volta finito sprono i cavalli per arrivare nei pressi di
Ribeyet.
Giunto lì trovo diverse armate nemiche Swadiane, ma riesco ad aggirarle
e a entrare nel castello, dove decido di stabilirmi insieme alle poche
unità già presenti, in attesa dell'attacco. Trascorrono solo alcune ore
(virtuali) e di notte il nemico attacca... con il doppio degli uomini a
mia disposizione dato che ero l'unico lord a difesa del castello.
Dopo un combattimento senza quartiere (dove non perdo nessuno dei miei
uomini, ma svariati di quelli in stazione nel castello), io e miei
uomini ricacciamo i nemici dalle mura. Fuori è ancora buio, e le armate
nemiche, ora ridotte di numero, restano comunque accampate nei pressi
Non appena albeggia vedo avvicinarsi due lord amici, probabilmente
richiamati anche loro dall'assedio, i quali disperdono del tutto i
pochi nemici rimasti, e io mi lancio all'inseguimento con loro.
Dopo due combattimenti in campo aperto, questa volta in netta
superiorità, un lord nemico diventa mio prigioniero e un altro cade
nelle mani di un alleato.
L'armata Swadiana non solo non ha preso il castello, ma ha persino subito una dura sconfitta.
Voto 8/10
Fonte:[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]
Screenshots
Downloads
[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]
Recensione
Mount & Blade è il tipico titolo che non ci si attende e che
stupisce (in bene e in male). L'approccio iniziale è di per sé già
ambivalente: se prima infatti si osservano gli screenshot disponibili
in rete si vede un titolo dalla grafica interessante, sebbene non di
qualità particolarmente alta secondo gli standard odierni, ma
soprattutto si intravede un gameplay "medioevaleggiante" che nel mondo
dei videogiochi, in quanto legato ad aspetti storici (e dunque non
fantasy), non è così comune. Se poi si prova la demo, del tutto
identica al gioco completo se non per il fatto di avere un numero
massimo di giorni giocabili, si vede un titolo che pare non avere
gameplay.
Al primo avvio il giocatore si trova infatti da solo, in mezzo a un
mondo di cui non sa nulla e con la sola opzione di andare da qualche
parte. Dove? Non si sa, perché di fatto manca una qualsivoglia parvenza
di storia o di background (a parte la scelta del proprio profilo di
personaggio, che però avrà ripercussioni solo in fase avanzate di
gioco, e solo in alcuni aspetti). Vien insomma naturale chiedersi: è
ora?
Vicino a sé ci sono delle città, dunque non resta che visitarle e
vedere cosa riserva il gioco. Fatto ingresso in una di esse il
giocatore non può però che perdurare nel suo essere spaesato. Poche
opzioni sono infatti a sua disposizione: si possono acquistare armi o
altri beni, far visita al reggente della città, visitare l'arena dove
eventualmente combattere (azione sconsigliata all'inizio del gioco) e
infine entrare nella taverna. Tutto questo, tra l'altro, solo in alcune
città, mentre nella maggior parte non resterà che far visita al
reggente.
A causa della scarsa interattività, il giocatore può cercare conforto
nelle quest assegnabili dagli NPC, ma anche qui può restare deluso. La
loro natura è infatti piuttosto banale e generalmente caratterizzate da
una scarsa variabilità (capiterà spesso di ricevere le stesse identiche
richieste). Anche i combattimenti non riescono a far risollevare le
sorti globali, dato che la debolezza iniziale del proprio personaggio
rende ogni scontro una fuga,
Stando dunque alle prime impressioni una valutazione pare che non possa
essere che negativa, ma è proseguendo che si scopre la vera anima di
Mount & Blade. Acquisendo infatti potere e soldi diventa infatti
possibile crearsi una prima piccola armata, giusto una manciata di
uomini, dal basso costo, che ci affianchi nei combattimenti, dandoci
una mano verso quei gruppi di nemici che prima andavano rifuggiti senza
indugio. E' in questo momento che il giocatore inizia a studiare il
campo di battaglia, a iniziare a pensare non solo a menare fendenti
(azione divertentissima, di per sé, a causa di animazioni ben studiate
e un'interazione che altri giochi dovrebbero imitare), ma anche a come
confrontarsi nella maniera più ideale i propri nemici. Appostare su
un'altura i propri arcieri mandando avanti i cavalieri e tenendo nelle
retrovie i fanti, oppure mandare avanti quest'ultimi travolgendo dai
fianchi le armate avversarie con i cavalli... sono tutti volti di
approcci differenti che si possono pianificare in pochi secondi
attraverso semplici comandi.
I reami ove è ambientato Mount & Blade sono fittizi, e
rappresentano un po' gli stereotipi del medioevale: c'è il reame
nordico che richiama gli antichi vichinghi, quello nel deserto, quello
dove i cavalieri sono più forti o dove i fanti sono la principale
difesa. Ciascuno di essi ha insomma delle differenze tali da renderli
in qualche modo unici. Il destino del giocatore, in quanto mercenario
errante, è quello di unirsi a uno di essi, diventandone vassallo e
quindi reggente di uno o più agglomerati. E qui si scopre l'altro volto
di Mount & Blade.
Assediare castelli, difendersi i proprio o quelli dei propri alleati da
a quelli altrui, sono momenti in cui si respirano sensazioni che ben
pochi altri giochi hanno saputo comunicare in tal modo. Il tutto con
centinaia di uomini a schermo, dato che il gioco permette di non
risparmiare affatto da questo punto di vista (anche se aumentando il
numero di essi sale la richiesta in termini di hardware).
Mount & Blade è in altre parole una sandbox, una scatola ovvero
dove il gioco non è creato dagli autori dello stesso: essi si limitano
infatti a porre tutto al suo posto e basta, e spetta dunque al
giocatore creare quel gioco che altrimenti non può esistere, lo stesso
che (essendo assente per diversi motivi) delude nel primo approccio.
Sentirsi però parte di un reame, viverne le conquiste e le sconfitte,
affrontare campi di battaglia di centinaia di uomini, assediare
castelli unendo le proprie armate a quelle alleate, il tutto con la
massima libertà di scelta... è qualcosa che una volta definitosi apre
un panorama che difficilmente si fa dimenticare.
Non mancano comunque difetti, approccio lento a parte: maggior
profondità poteva essere data anche nelle fasi avanzate, definendo una
sandbox più ampia e con maggior interattività nelle città o nei
confronti degli altri reami dal punto di vista diplomatico (del tutto
assente). Per fortuna incontro al giocatore vengono diversi mod creati
dagli utenti, i quali nel tempo hanno espanso questi contenuti dando
nuova linfa al progetto iniziale. Resta comunque intatto il desiderio
di vedere qualcosa di ancor più "vivo", magari per futuri episodi.
Termino con un pezzo tratto da una partita.
Mi avvio con il mio esercito, 21 uomini, verso una città di un reame
(non nemico) a fianco del mio per un torneo, quando vedo un messaggio
che mi avvisa che un castello alleato, che solo poche sere prima avevo
contribuito a conquistare, è sotto assedio. Decido di non perdermi il
torneo, ma una volta finito sprono i cavalli per arrivare nei pressi di
Ribeyet.
Giunto lì trovo diverse armate nemiche Swadiane, ma riesco ad aggirarle
e a entrare nel castello, dove decido di stabilirmi insieme alle poche
unità già presenti, in attesa dell'attacco. Trascorrono solo alcune ore
(virtuali) e di notte il nemico attacca... con il doppio degli uomini a
mia disposizione dato che ero l'unico lord a difesa del castello.
Dopo un combattimento senza quartiere (dove non perdo nessuno dei miei
uomini, ma svariati di quelli in stazione nel castello), io e miei
uomini ricacciamo i nemici dalle mura. Fuori è ancora buio, e le armate
nemiche, ora ridotte di numero, restano comunque accampate nei pressi
Non appena albeggia vedo avvicinarsi due lord amici, probabilmente
richiamati anche loro dall'assedio, i quali disperdono del tutto i
pochi nemici rimasti, e io mi lancio all'inseguimento con loro.
Dopo due combattimenti in campo aperto, questa volta in netta
superiorità, un lord nemico diventa mio prigioniero e un altro cade
nelle mani di un alleato.
L'armata Swadiana non solo non ha preso il castello, ma ha persino subito una dura sconfitta.
Voto 8/10
Fonte:[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]
Screenshots
Downloads
[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]