Baya Pirata

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    The "L" word (tutte le stagioni)

    Ed.Drummond
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    Signore dei Sette Mari
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    Numero di messaggi : 4476
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    The "L" word (tutte le stagioni) Empty The "L" word (tutte le stagioni)

    Messaggio Da Ed.Drummond Mer Mag 13, 2009 6:01 am

    The "L" word (tutte le stagioni) Naked2jm

    Trama:
    Sesso, parlano le donne. Le protagoniste di The L Word cercano l’anima gemella e affrontano, uno dopo l’altro, tutti i luoghi comuni sul sesso e l’amore.
    “Dopo sette anni qualunque relazione diventa “fraterna”. Si crea una sorta di simbiosi e l’entusiasmo sessuale svanisce, è normale per tutti. Figuriamoci per due donne...”
    Sono le parole del medico che siede di fronte a Tina (Laurel Holloman) e Bette (Jennifers Beals), che dopo anni di convivenza hanno deciso di avere un figlio, e rappresentano il punto di partenza di The L Word, il serial-scandalo lanciato lo scorso gennaio dal network via cavo Showtime: un’analisi della vita di coppia, dei luoghi comuni sulle scelte sessuali e sulle peculiarità di uomini e donne.
    Ci sono tante parole che iniziano con la lettera “L” e che hanno a che vedere con i temi trattati dalla serie: “L” come lesbica, certo, perché si narrano le vicende di un gruppo di donne gay.
    “L” come “Los Angeles” perché siamo a West Hollywood, dove bisogna essere estremamente ambiziosi per farsi strada. E “L” come “life”, vita.
    Le parole che affollano il mondo creato da Ilene Chaiken, Michele Abbott e Kathy Greenburd sono piene di emozioni. Ad un primo impatto i personaggi risultano fin troppo stereotipati e c’è la sensazione che il fine ultimo di The L Word sia quello di scioccare lo spettatore, un semplice voyeur che come Jenny (Mia Kirshner), in una delle sequenze iniziali assiste a un bollente incontro in piscina fra Shane (Katherine Moennig) e una bella ragazza bionda.
    “Hai mai notato che ogni volta che Shane entra in una stanza, qualcuno corre via in lacrime?”, chiede Bette (Jennifers Beals): Shane fa la parrucchiera, passa da una donna all’altra ed è un’anticonformista che vive giorno per giorno senza fare progetti a lungo termine. L’esatto opposto di Tina (Lauren Holloman) e Bette, che invece cercano di crearsi una famiglia e credono nella loro unione al punto che Tina ha lasciato il lavoro per prepararsi a fare la mamma a tempo pieno.
    Dana (Erin Daniels) è una ragazza fragile, che si trova spesso in imbarazzo per la “sfrontatezza” delle sue amiche e non ha ancora imparato a non curarsi dell’opinione della gente. Alice (Leisha Hailey) invece è pienamente consapevole della sua identità sessuale, ma è letteralmente succube della sua ragazza e soffre per i continui tradimenti, che pure perdona ogni volta. Marina (Karina Lombard), infine, gestisce il locale alla moda dove le ragazze si ritrovano spesso. Quando si scopre attratta dalla creativa scrittrice Jenny non riesce a far tacere i propri sentimenti e compromette il rapporto di Jenny con il fidanzato Tim (Eric Mabius). Ciascun personaggio, insomma, viene introdotto in base alla sua relazione sentimentale o sessuale, il resto viene dopo. Ma dopo qualche episodio le cose cambiano: i personaggi diventano veri, le loro vite SONO vere. La realtà è dura, cruda, universale.
    The L Word ci parla di persone che commettono sbagli e fanno scelte ogni giorno, accomunate da un unico obiettivo: la ricerca della felicità.
    La serie ricorda più il crudo realismo di Nip/Tuck, che cerca la verità dietro una facciata costruita ad arte, piuttosto che il mondo controllato di Sex and the City dove tutto, prima o poi, finisce bene.
    Bette e Tina vogliono un bambino al punto di condurre una caccia senza tregua al “donatore” che può coronare il loro sogno, ma nessun uomo sembra essere all’altezza del compito: il genere maschile esce davvero a pezzi dai primi episodi del serial. L’atmosfera ricorda The Anniversary Party, il film di Jennifer Jason Leigh e Alan Cumming che racconta la vita di un gruppo di attori e scrittori alle prese con relazioni personali complesse, sullo sfondo di una Hollywood apparentemente perfetta ma in realtà asettica.
    Le donne di The L Word sono tutte eccezionali, forti e fragili, determinate e insicure, e mancano di realismo solo per il loro aspetto: sono tutte giovani e bellissime. Ma siamo in tv e non possiamo certo aspettarci di vedere TUTTA la verità.
    West Hollywood, con le sue belle case e le sue carriere promettenti, non è diverso da qualunque altro posto, la vita è dura per tutti. Lo sa bene Tim, l’unico personaggio maschile davvero positivo della prima stagione, ingenuo, sensibile e tanto “umano” da ripudiare Jenny dopo averla sposata per “dimenticare” lo shock di averla sorpresa insieme a Marina.
    Le sceneggiatrici del telefilm affrontano tutti i luoghi comuni sulla sessualità e sull’omosessualità, sui pregiudizi e sui sentimenti. Alcune donne si comportano come gli uomini nelle relazioni sessuali, altre sono ambiziose e privilegiano il lavoro piuttosto che la vita privata e le esigenze del partner.
    Dana deve fingere di essere eterosessuale perché la sua promettente carriera di tennista potrebbe risentirne e rappresenta un paradosso, se si pensa che alcune delle donne gay più conosciute hanno fatto parlare di sé proprio nel mondo del tennis. Ma nella vita reale è così che funziona: “La gente parla, qui si fa presto a sapere tutto di tutti”, come dice Bette a Tim. Tutti sanno che Alice si lascia “maltrattare” da Gabby (Guinevere Turner), che la prende e la lascia a suo piacimento, e cercano di consigliarla per darle lo stimolo a riprendere il controllo sulla sua vita.
    Il ritmo cresce un episodio dopo l’altro, quando tutto diventa meno forzatamente provocatorio e più naturale facendoci prendere davvero a cuore la sorte dei personaggi. The L Word pesca a piene mani dal ricettario dei sentimenti e li porta sul piccolo schermo con grande sincerità.
    E’ qualcosa di nuovo e di fresco, ma al tempo stesso non inventa nulla: la gente si innamora, si lascia, si tradisce, torna a cercarsi. Insegue i propri sogni e ha difficoltà nel rapporto con il partner, con i genitori, con i colleghi, con gli amici. Non importa se è “gay or straight”, le emozioni sono uguali per tutti.
    Era ora che qualcuno lo dicesse in tv.

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