- Titolo: Aliens - Scontro finale (Aliens)
Regia: James Cameron
Sceneggiatura: James Cameron
Fotografia: Adrian Biddle
Interpreti:
Sigourney Weaver, Carrie Henn, Michael Biehn, Lance Henriksen, Paul
Reiser, Bill Paxton, William Hope, Jenette Goldstein, Al Matthews, Mark
Rolston, Ricco Ross, Colette Hiller, Daniel Kash, Cynthia Dale Scott,
Tip Tipping, Trevor Steedman, Paul Maxwell, Valerie Colgan, Alan
Polonsky, Alibe Parsons, Blain Fairman, Barbare Coles, Elizabeth Inglis
Nazionalità: USA, 1986
Durata: 2h. 17'
57 anni
dopo il primo scontro con la razza aliena, la "Nostromo" viene
finalmente agganciata da una navetta di salvataggio ed Ellen Ripley,
l'unica superstite, viene tolta dall'ibernazione. Tormentata dagli
incubi, Ripley scopre che mentre lei era addormentata, sul pianeta
degli alieni è stata instaurata una colonia
terrestre, con cui però la Terra ha perso ogni contatto. Ripley viene
inserita nel gruppo di persone che scenderà sul pianeta per cercare di
capire cos'è successo, ma per lei l'unico alieno buono è un alieno
morto, e se potesse farebbe saltare l'intero pianeta...
Più
alieni, più luce, più artiglieria pesante. Si potrebbe,
superficialmente, descrivere in questo modo il seguito che James
Cameron fa del celebrato film di Ridley Scott di sette anni prima. In
realtà, se "Aliens - Scontro Finale" non riesce a riproporre
l'atmosfera opprimente del prototipo e gli è visivamente di gran lunga
inferiore, è certamente un passo avanti in quanto a caratterizzazione
dei personaggi e a brillantezza dei dialoghi.
Sceneggiato dallo
stesso Cameron, che si è basato anche su input provenienti da David
Giler e Walter Hill (che avrebbero scritto anche la prima versione del
terzo capitolo), "Aliens" riprende la Ripley al centro della pellicola
di Scott e ne fa uno dei personaggi femminili più tosti della storia
del cinema. "Una donna così tosta, intelligente, coraggiosa e bella da
riuscire a prendere in mano la situazione dopo che gli uomini hanno
fallito e prendere a calci in ahahahah un'orribile macchina di morte
aliena", scrissero Virginia Campbell e Stephen Rebello in un articolo
pubblicato dalla rivista "Movieline" nell'Aprile del 1997.
Ma non
è solo Ripley la cosa che è davvero riuscita bene a Cameron: tutto il
gruppo di Space Marines è convincente e interessante, scevro di
stereotipi e anzi decisamente anti-convenzionale nel modo in cui è
costruito e sviluppato. D'altra parte, proprio la costruzione di
personaggi solidi è la miglior caratteristica del Cameron
sceneggiatore.
Originariamente montato per una durata di oltre tre
ore, il film perde nella sua versione commerciale (che arriva comunque
ad esser lunga due ore e un quarto) gran parte della sua portata
emotiva, finendo per essere poco più di un action-thriller ottimamente
realizzato. Sul pavimento
della sala montaggio sono rimaste tutte le sequenze riguardanti il
propagarsi dell'infezione aliena sul pianeta colonizzato e soprattutto
ogni accenno alla figlia di Ripley, che aveva 11 anni quando la madre
si imbarcò sulla "Nostromo" e a cui la madre è sopravvissuta grazie
all'ibernazione. Nella versione commerciale si sente soprattutto
l'assenza di accenni alla figlia di Ripley, che finisce per mancare di
ogni qualità puramente femminile. E questa mancanza, come detto e come
ammesso dallo stesso regista, è la differenza tra un action-thriller
ben fatto ed un action-thriller con qualcosa in più.
[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]