- Un film di Ridley Scott. Con Yaphet Kotto, Sigourney Weaver, Harry Dean Stanton, Tom Skerritt, John Hurt. continua»
«continua
Veronica Cartwright, Ian Holm
Fantascienza, durata 117 min. - USA 1979.
- l'astronave Nostromo sbarca su un pianeta da cui proviene un SOS, ma la colonia
sembra essere disabitata. Nel corso di una ricognizione, un membro
dell’equipaggio viene attaccato da un essere a forma di ragno. La
situazione precipita: i coloni sono stati in realtà sterminati da una
razza aliena che ha trasformato la base in una gigantesca covata.
L’idea
della specie aliena che usa il corpo degli esseri umani come ospite per
la proliferazione parassitaria non era nuova già nel 1979 – basti
pensare a L’invasione degli Ultracorpi di Siegel. Eppure l’alieno,
concepito dalla follia visionaria di H.R. Giger e realizzato da Carlo
Rambaldi, è divenuto nel corso degli anni una vera e propria icona,
cinematografica e non solo. Esempio sublime di bellezza e malvagità,
può essere visto come una versione estrema di “dark lady” – e non a
caso, forse, è femmina, nera e sfuggente. Una specie totalmente priva
di qualsiasi moralità, che ha come unico scopo la sopravvivenza e la
riproduzione, è una trovata geniale nella sua semplicità: gli alieni
hanno la stessa psicologia delle mosche, ma in più sono estremamente
letali.
Lo stesso titolo, Alien, sembra riferirsi tanto all’essere
alieno quanto all’ambiente entro cui si svolge la storia: le creature
divengono padrone di tutto ciò che serve al loro scopo, tanto dei corpi
usati come materia prima organica quanto della base spaziale,
nonostante questa sia opera degli uomini. L’angoscia generata dal film
sta proprio nel disperato girovagare dell’equipaggio tra i
claustrofobici labirinti della colonia,
in cerca di un’impossibile salvezza. Sale progressivamente, nei
personaggi e nel pubblico, la consapevolezza che gli alieni braccano
gli umani come il gatto fa col [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]. Un gioco crudele che al topo riserva solo due finali: la fuga, o la morte.
La più inquietante meditazione sul ruolo della specie umana nel cosmo che il cinema abbia mai offerto.