Baya Pirata

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    Ultimatum Alla Terra

    Ed.Drummond
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    Signore dei Sette Mari
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    Numero di messaggi : 4476
    Data d'iscrizione : 01.05.09

    Ultimatum Alla Terra Empty Ultimatum Alla Terra

    Messaggio Da Ed.Drummond Mer Giu 17, 2009 4:23 am

    Immagine



    TRAMA


    Una smisurata e misteriosa sfera luminosa atterra tra gli alberi di Central Park e sotto gli occhi meravigliati dei newyorkesi. L'alieno che la abita e ne discende viene accolto da una pallottola di benvenuto, esplosa da un militare nervoso ed emotivo. Ricoverato d'urgenza e guarito con prodigiosa rapidità, l'alieno rivela sembianze umane e nome sotto una pellicola gelatinosa: è Klaatu, una creatura astrale precipitata dall'universo per avvertire l'umanità di un'imminente crisi globale. Dopo aver chiesto senza successo alla Segretaria di Stato degli USA di organizzare una riunione internazionale per comunicare al mondo il suo messaggio, Klaatu elude la sorveglianza governativa, deciso a dare una dimostrazione di forza convincente con l'aiuto di Gort, il suo gigantesco automa. Sarà l'amore di una mamma, la scienziata Helen Benson, a farlo desistere dall'impresa, concedendo agli uomini il beneficio del dubbio e la possibilità del riscatto.
    Com'è fatto un alieno? Sullo schermo ha il corpo di Keanu Reeves. Corpo lasciato nell'action movie, dove i [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] lavorano ancora nella corsa e nella lotta, per lanciare la mente nelle sfere rarefatte delle nuove tecnologie e nell'allucinazione collettiva di [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]. Nella sua testa sono stati aperti buchi neri e il suo corpo scarnificato nella virtualità è stato fatto oggetto di nuove esplorazioni e messo in condizione di poter fare ciò che prima era consentito solo ai cartoni animati: correre sui muri, librarsi e ricadere sprofondando in un asfalto che si apre con la morbidezza di una mousse e l'elasticità di una gomma. Ancora una volta Keanu Reeves è per lo spettatore la soglia da attraversare per [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] un altro universo, un altro sguardo, quello di Klaatu, giunto da una galassia lontana con un avvertimento per l'umanità.
    Sessant'anni dopo l'Ultimatum alla Terra di Robert Wise, [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] recupera un classico della fantascienza aggiornandolo alla mutata condizione politica e ambientale. Era il 1951 quando Klaatu, l'alieno dall'aspetto umano, atterrò sulla Terra. Erano gli anni della Guerra Fredda fra USA e URSS, degli armamenti nucleari e della psicosi del “nemico in casa”. Se dobbiamo fare il gioco critico del confronto intertestuale, di quell'edizione l'Ultimatum alla Terra di Derrickson tace il grido di battaglia “Klaatu barada nikto” e mantiene Klatuu e la sua tuta, Gort e il suo casco laser (che reprime sul nascere ogni focolaio violento e antisociale), la sconfinata sfiducia nel sistema, l'intenzione pacifista, la sequenza in cui il mondo si arresta e le immagini di città smarrite e congelate ad ogni latitudine.
    Ci troviamo di fronte all'ennesimo film apocalittico, un genere che occupa una posizione centrale nella mappa del cinema contemporaneo e che produce e consuma variazioni sul tema della (nostra) Fine. Avvalendosi di un imponente tessuto di rumori, il film è capace di esprimere la complementare dimensione alienante e umana della vicenda, rimandando al dualismo fra la minuscola intraprendenza degli uomini e la sconfinata potenza del cosmo. Ultimatum alla terra ci rammenta che la rappresentazione degli Stati Uniti non può essere distinta dalla rappresentazione della loro potenza militare e dalla loro implosione attorno al loro cuore di Mela, ferito e aperto. Hollywood procura allora emozioni alternative all'angoscia e alla pratica del pensiero, facendo quello che il cinema fa da oltre un secolo: raccontare la realtà attraverso immagini che funzionano contemporaneamente come un fantasma e come catarsi.
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