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Da 
Smile La Morte Ha Un Obiettivo.2009.iTALiAN.LiMiTED.AC3.DVDRip.XviD-GBM
Reupped by Janko in versione AC3.DVDRip.XviD-GBM
Audio e Video perfetti
Data di uscita: agosto 2009
Genere: Horror
Durata: 80 min.
Anno di produzione: 2009
Regia: Francesco Gasperoni
Distribuzione: Istituto Luce
Uscita: 28/0/2009
Produzione: Moviemaker srl , Morocco Movie Group , Cinecittà Luce S.p.A
Soggetto: Francesco Gasperoni
Sceneggiatura: Francesco Gasperoni
Montaggiov: Francesco Loffredo, Charles Kaplan, George Folsey Jr. (supervisione)
Fotografia: Giovanni Battista Marras
Musiche: Federico Landini
Costumi: Susanna Ferrando
Antonio Cupo, Armand Assante, Giorgia Massetti, Harriet MacMasters-Green,
Manuela Zanier, Mourad Zaoui, Robert Capelli Jr., Tara Lisa Haggiag
Sette ragazzi organizzano una vacanza all'insegna del relax e del contatto con la natura in Marocco. Decisi ad immortalare ogni momento del loro viaggio vengono in possesso di una strana macchinetta fotografica: da quel momento, la divertente avventura fra amici diventa un incubo. Una forza oscura e maledetta li insegue nel bosco in cui hanno deciso di fermarsi e sembra non voler lasciare loro via di scampo. Ben presto i protagonisti diventano preda di una presenza assetata di sangue e di vendetta, avvolti in un mistero dal quale forse non riusciranno a tornare vivi...
- Spoiler:
- Una foto è per sempreUna vacanza in Marocco diventa per sette ragazzi un incubo. Personaggi inquietanti, incontri poco raccomandabili e la morte che avanza apparentemente senza motivo. Il tutto immortalato da una strana Polaroid: quale mistero si cela dietro alla macchina maledetta?"Quando si sa esattamente cosa si vuole, quando si sa come ottenerlo e quando la troupe è competente, non è
difficile fare un film…"
Non c'è bisogno di scomodare paragoni con il cinema horror internazionale: in uno scenario in cui gli Stati Uniti sfornano e puntano solo su remake di cose già viste, gli asiatici propongono puro terrore ma restano ingabbiati in storie di fantasmi vendicativi, il Messico e il Sudamerica non salgono di livello e si concentrano su orrori di vita quotidiana, Francia e Spagna sembrano le uniche capaci di sfruttare l'ondata di alcuni registi davvero validi (Xavier e Palud, Gens, Laugier, Balagueró, Aja) e cavalcano un successo effimero ma qualitativamente meritato. L'opera prima di un appassionato Francesco Gasperoni (un passato di collaboratore e illustratore per la televisione, è fondatore della casa di produzione Moviemaker) impallidisce al confronto e non entusiasma, rimanendo nel limbo dei film scadenti che hanno avuto la fortuna di essere prodotti e soprattutto distribuiti (difficile comprendere il nesso tra l'Istituto Luce e questo film…).
È l'andamento del cinema italiano moderno: poca, o nulla, fiducia negli artisti emergenti, troppo spesso costretti ad autofinanziarsi senza poi trovare - nonostante alcuni prodotti di ottima fattura (torna alla mente, restando nel genere horror, l'indipendente Il bosco fuori di Gabriele Albanesi) - alcuno sbocco distributivo; di contro, investimenti 'sicuri” per film (i vari cine-panettoni e cine-cocomeri) che sbancano il botteghino proponendo mediocrità e bassezze morali. La sensazione che Smile si ponga nel mezzo di queste due realtà così antitetiche è forte e la resa finale del prodotto non permette di sognare troppo in alto.
Si contano infatti sulle dita di una mano i momenti (per lo più scelte registiche) in cui si torna a respirare quasi l'atmosfera (Dario)argentata dell'horror italiano anni Settanta-Ottanta. Basta il carrello laterale che segue una passeggiata solitaria notturna, a creare la sensazione crescente di angoscia per la sorte di uno dei personaggi (Geneva, interpretata da Tara Haggiag), ma rimane un caso isolato e circondato da scelte errate, e difficilmente giustificabili dal punto di vista della resa filmica finale.Ad esempio, il tempo (inteso come pura cronologia degli eventi) viene spesso stravolto e piegato alla sequenzialità scenica: sempre nel caso del rientro a casa di Geneva, la rapidità con cui si vorrebbe far rientrare la ragazza da un paese straniero finisce per essere ridicola e per falsare la successiva preoccupazione, o meglio ossessione, di Tommy (Antonio Cupo) e dei compagni di viaggio. Così come la sceneggiatura, carente nei dialoghi e sviluppata in maniera troppo lineare, non regala allo spettatore altri misteri oltre a quello (già svelato in partenza) di Tollinger, l'uomo che regala la macchina fotografica maledetta (interpretato da Armand Assante, volto noto già in American Gangster e Hoffa, oltre che in moltissime produzioni televisive). Il trucco, affidato a Mario Michisanti (un curriculum di tutto rispetto: ha lavorato, tra gli altri, in Le colline hanno gli occhi del 2006, Jumper e L'ultima tentazione di Cristo), spesso lascia a desiderare: al di là della costruzione visiva di alcune morti (su tutte, la fine del cacciatore interpretato da Rabie Kati e, per un evidente errore di selezione, doppiato male da Tonino Accolla), è anche l'attenzione ai particolari che viene meno; in alcune sequenze il cambio di scena fa sparire dei lividi che ricompaiono magicamente pochi secondi dopo.
Unica nota positiva, la fotografia (aiutata anche dallo splendido sfondo marocchino in cui è ambientata la vicenda) di Giovanni Battista Marras: anch'essa presenta qualche difetto, soprattutto di luce nelle sequenze girate nel bosco, ma rimane apprezzabile.
A eccezione del già citato Assante, il resto del cast sembra poco convinto e risulta incapace di esprimere emozione e di coinvolgere lo spettatore nell'intreccio del film. Così il personaggio di Tommy, stereotipo del maschio forzuto, belloccio e con poco acume intellettivo, diventa paradossalmente il punto cardine fin quasi alla fine del film, ponendo l'intero cast su un livello di mediocrità che la direzione del regista non riesce a elevare sufficientemente.
Vista la crisi del cinema italiano, chiamata a gran voce da chiunque possa mettere un becco autorevole nella questione (Tarantino in primis), sarebbe importante non fornire ulteriori assist. Lo spazio dedicato a questo film sembra ingiustificato e Smile ride in faccia a tanto cinema indipendente di buona qualità che annaspa nel nostro paese, sacrificato alla logica del box office.
Citazione: Spaziofilm.it 2009.
FILM REALIZZATO CON LA COLLABORAZIONE DELLA SCUOLA "ARTI E MESTIERI" DI CASABLANCA (MAROCCO), CON IL SOSTEGNO DELLA REGIONE LAZIO E DEL MINISTERO PER I BENI CULTURALI- DGC.
- Spoiler:
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Ultima modifica di crisleon il Mar Nov 17, 2009 11:27 am - modificato 1 volta.
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