Titolo originale: Prospero's Books
Nazione: UK
Anno: 1991
Genere: Fantastico
Durata: 120'
Regia: Peter Greenaway
Cast: John Gielgud, Erland Josephson, Michel Blanc, Isabelle Pasco, Michael Clark, Nastassja Kinski
audio/video: 10
Dati tecnici:
Audio: MP3-48000Hz-128Kbps CBR ITA+ENG
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Trama:
spodestato
dal malvagio fratello Antonio, il Duca di Milano, l'anziano Prospero,
ha trovato rifugio su di un'isola ove si dedica alle arti magiche. Sono
con lui la figlia Miranda, e Calibano, tenebrosa e laida creatura,
figlia bastarda della strega Sicorax. Servendosi dei suoi poteri, che
apprende dallo studio di 24 libri ove tutto lo scibile umano è
contenuto, Prospero suscita una tempesta che fa naufragare la nave con
a bordo il Re di Napoli, Alonso, il figlio di lui Ferdinando e
l'usurpatore Antonio. Smarritosi sull'isola Ferdinando incontra Miranda
e se ne innamora, ma Prospero, per provarlo, lo rende schiavo
obbligandolo ad umili servigi. Intanto Ariel, spirito dell'aria
liberato a suo tempo da Prospero da un incantesimo di Sicorax, sventa
un attentato alla vita di Alonso, e getta Re e seguito in uno stato
confusionale ed angoscioso. Frattanto due marinai incontrano Calibano
che promette ad uno di loro, ahahahah, il regno di Prospero e Miranda
se lo aiuterà ad uccidere l'incantatore. Infine Prospero libera
Ferdinando concedendogli la figlia, perdona al Re restituendogli il
figlio, e perdona al fratello imponendogli la restituzione del Ducato.
Quanto ad Ariel, egli si è ben guadagnata la libertà, mentre Calibano
ed i suoi complici, sconfitti, dovranno rimanere confinati nell'isola
come schiavi.
Commenti:
"I libri di Prospero" è il
titolo originale di questa rivisitazione della Tempesta di Shakespeare
fatta dal regista inglese Peter Greenaway. Ed infatti libresca, dotta,
troppo sovente ridondante appare la sua rilettura del capolavoro
elisabettiano. Le scuole umanistico-neoplatoniche rinascimentali e il
pensiero di Sir Francis Bacon erano ben noti a Shakespeare: "Noi siamo
della natura di cui sono fatti i sogni, afferma per bocca di Prospero,
e le nostre piccole vite sono circondate da un grande sonno".
Anche
Greenaway sottoscrive questa tesi, ma vuole portare l'originale unità
di spazio e di tempo della commedia ad un sinottico scorrere di tre
campi sovrapposti: quello del racconto principale a tutto schermo,
quello del dettaglio che risalta in esso come riquadro interno e quello
del suono, dalla voce di Prospero e degli altri protagonisti che ora
parlano in scena ora fuori campo, a quella di Miranda che parla con
voce androgina, come alludesse allo stato di ermafroditica, primigenia
purezza caro alla tradizione ermetica, fino alle arie, molto
suggestive, che Ariel canta con tre diversi aspetti. Il regista, come
uno chef raffinatissimo e generoso nelle porzioni, sciorina,
condensandoli, interi trattati sulle principali scienze ed arti
liberali, sulla teoria neoplatonica del "risveglio" attraverso l'Eros
purificatore dell'anima addormentata, sull'idea umanistica, poi mutuata
dalla massoneria, del potere benefico del Mago Bianco, l'Adepto che
conosce a fondo e quindi sa governare le forze occulte della Natura, ma
le cui azioni, viste da chi ancora è naufrago tra i flutti minacciosi
delle proprie incontrollate passioni, potranno apparire bizzarre,
tiranniche o prive di senso. L'esaltazione dell'uomo come artefice del
proprio destino attraverso il potere rigeneratore dell'Eros e di quello
altrui tramite il potere pacificatore del perdono, nonché la necessità
di domare definitivamente il Calibano che trama costantemente, nel
fondo della nostra coscienza, il sovvertimento dei Valori,
costituiscono in sintesi le chiavi di lettura essenziali del film.
Peter
Greenaway manipola a suo piacere La tempesta (1611-12) di Shakespeare
che è la grande tragedia rinascimentale delle illusioni perdute. Senza
contare le interpolazioni sui 24 libri che raccolgono tutto lo scibile
dell'epoca, nutrendo il potere magico di Prospero, il testo è ridotto a
meno di un terzo. Tolto Gielgud che dà voce (splendida quella di Gianni
Musy in italiano) a tutti i personaggi, è un film senza attori
recitanti, messo in scena come uno spettacolo allegorico di corte,
proliferante in immagini e figure che, evocate dalle parole, si
compongono, cambiano e si ricompongono. È un film meraviglioso anche
nel senso di film sul meraviglioso, il più ricco e visualmente
complesso di Greenaway. In un tripudio ridondante di arte
rinascimentale che attraverso il barocco approda a un delirante rococò,
ha fatto un'operazione di arte totale dove i mezzi tecnici della
pellicola e del nastro elettronico assorbono musica, teatro, danza,
pantomima, canto, disegno, scultura, pittura, grafica, animazione,
collage, circo.
Se si accettano le regole del suo gioco (gusto per
l'eccesso, dilatazione grottesca, dimensione metacinematografica,
recitazione antinaturalistica, ecc.), il film si trasforma nella visita
di un museo antico di cui s'è perso il catalogo.
E' un'opera che,
dal punto di vista formale, costituisce un altissimo esito dell'arte
cinematografica e, da quello dei sensi, un autentico capolavoro!
CITAZIONE
Sconsigliato ai minori di 15 anni!
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